
Avevo un gruppo su Facebook.
Ho curato quel gruppo come un giardino: ho piantato tanti tipi di semi, innaffiando quotidianamente ognuno con le parole “buone”. Perché io credo che esistano parole “buone” e “cattive” separate da una linea nera verticale. Esattamente come quando alle elementari, durante l’ora di silenzio, il compagno più virtuoso (a detta della maestra, eh) segnalava i buoni e i cattivi della classe.
E credo fermamente nel potere fecondo delle parole “buone”.
Questi semi, col tempo infatti sono germogliati e poi fioriti. Ogni giorno, qualche apina volenterosa, attratta dall’odore buono dei miei fiori si posava su uno di essi e trasportava un po’ del prezioso polline durante i suoi voli. Voglio dire, io adoro le api. Hanno una missione generatrice essenziale e sacra, per me.
Un giorno, però, nel mio giardino è capitato che si affacciasse un ingordo stercorario. “Amico mio – gli dico – qui non c’è merda per te.” E l’ho buttato fuori.
L’avvenimento mi ha messo in allarme.
Come proteggere e difendere il mio amato giardino da invasioni non gradite? I miei fiori non sopravviverebbero senza affondare le radici nella terra e tendere i loro petali verso la luce cielo.
“Trasferirò tutto più su”- ho pensato.
Non cerco “accoppiamenti” improbabili, sono già abbastanza scoppiata; non cerco dinamiche compensative, sono già abbastanza statica. Cerco Artisti, da qualunque ambito espressivo. Floricoltori che vogliano lavorare insieme per questo profumatissimo Giardino Pensile chiamato Nea.
Io vedo il mondo dell’arte, e non vuole essere retorica, è la verità, io vedo il mondo dell’arte tutta dicevo, come un mondo viziato, sporco, (apparentemente) pieno di luci e lustrini. Quei lustrini tanto luccicosi e quei sorrisi “whitening”, però, hanno dietro dei compromessi inenarrabili, inimmaginali. Compromessi a cui non ho voluto mai scendere. E, infatti, sono scesa dal treno. Ciuf ciao. Ciuao.
E’ così che sono diventata una sfigata, un “outsider”. La mia eterna idea è, perciò, quella di creare un mondo di “outsiders” come me che non ammorbino l’inconsapevole spettatore con tristi e noiose disquisizioni intorno a un’opera, ma che trasudino la rabbia degli emarginati, di quelli che non vogliono stare dentro, perché la libertà è fuori e la creatività ama la penombra, non il luccichio dei lustrini.
E lo hai ripreso quest’alveare fu FB? O continui qui? Non ho capito…
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No il contrario, avevo (veramente ancora ce l’ho, ahimé) un gruppo fb dall’omonimo nome. Poi appunto un giorno uno stercorario mi ha mooolto infastidita e ho avuto l’illuminazione di spostare tutto su un blog. E avrei eliminato il gruppo. Il motivo per cui è ancora on line il gruppetto è che intanto le potenzialità comunicative dei social, a livello di numero, sono più elevate rispetto al solo blog, e anche perché c’erano, e ci sono, tante personcine garbate e seriamente interessate che non hanno voluto che lo chiudessi.
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E io posso essere invitato? Vorrei venire a vedere di che si tratta!
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Ma dove? Nel gruppo?
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sì, su FB, io sono Massimo Della Penna (la foto è la stessa che c’è sul mio About me)
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Ok aspetta che ti cerco. Ma comunque se digiti nella barra di ricerca di fb Nea:nuovaecologiaaertistica ti dovrebbe comparire il gruppo e richiedi di iscriverti.
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Non mi fa visualizzare il video…
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proviamo così
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ahahaha ok, sono riuscita a risalire al video… te possino cecatte!!! 😀
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Kmq, il pezzo che volevo che ascoltassi era questo:
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auscultato lo ho… vabbè che so omo, ma avevo capito 😛
molto bello
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Ah, perdona.
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ma va la, anzi grazie 🙂
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